Restauro 2024 si conferma hub internazionale di riferimento per i Beni Culturali e Ambientali
Chiude in crescita la XXIX edizione del Salone – +30% per gli espositori e +50% per i visitatori – con 16 Paesi esteri presenti, 50 delegati e un corposo palinsesto formativo che ha fornito all’intera community professionale soluzioni e visioni strategiche volte a creare sinergie per affrontare al meglio le sfide di domani.
Ferrara, 17 maggio – Si è conclusa con un bilancio più che positivo e piena soddisfazione la XXIX edizione di Restauro – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali. Rispetto al 2023, l’evento di Ferrara Expo registra una crescita del 30% sul fronte espositivo e del 50% per quanto riguarda la visitazione, grazie a una proposta culturale e a un’area espositiva di prestigio e interesse: esperti, aziende e operatori hanno messo a fattor comune know-how ed esperienze, condiviso saperi, raccontato processi, scoperto materiali, tecnologie e soluzioni per un futuro sostenibile, efficiente, digitale e integrato. “Siamo molto soddisfatti del successo della XXIX edizione del Salone del Restauro. L’atmosfera vibrante, la partecipazione entusiasta e il notevole programma convegnistico hanno reso questo appuntamento un’esperienza indimenticabile. I numeri parlano da soli: aumento di espositori e visitatori, per una partecipazione attenta e coinvolta durante conferenze e dibattiti. Crocevia dinamico e stimolante, il Salone si conferma vetrina della maestria italiana del restauro e luogo d’incontro e scambio di saperi e conoscenze che contribuiscono all’unisono alla tutela dell’inestimabile patrimonio storico-artistico mondiale” – dichiara Andrea Moretti, presidente di Ferrara Expo – “Il nostro Paese è faro di eccellenza e tradizione: indiscussa sua utilità nel conservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale in Italia e all’estero. Restauro 2024 assume in questo contesto un ruolo di primo piano, qualificandosi come piattaforma autorevole in cui si tracciano le direttrici future del settore, motore per la crescita culturale, sociale ed economica”. Prima e più rappresentativa manifestazione del comparto in Italia, il Salone ha offerto all’intera filiera una visione trasversale e integrata su prodotti, servizi e soluzioni per il restauro e ha fornito una panoramica completa sulle sfide e sulle tematiche più stringenti e attuali. La manifestazione ha dato il giusto risalto a un mestiere di altissimo prestigio che affonda le sue radici nell’artigianalità di più nobile accezione. Tra i protagonisti dell’evento, spiccano i laboratori artigianali di restauro che si dedicano con competenza e passione alla conservazione e al recupero di manufatti preziosi. I restauratori del vetro, per esempio, riportano alla luce l’antico splendore di vetrate artistiche e oggetti di cristallo, mentre gli esperti di lampadari ricostruiscono intricati giochi di luce che adornano palazzi storici e residenze signorili. Non sono mancati “atelier del restauro” che rivestono un ruolo fondamentale ripristinando tessuti e abiti d’epoca, manufatti artistici e dimore storiche, con un’attenzione minuziosa ai dettagli e alle tecniche tradizionali. Questi laboratori rappresentano l’anima del restauro italiano, un’arte che combina sapere antico e innovazione. Innovazione che si declina oggi in tecnologie e impiantistica di ultima generazione, ologrammi e illuminotecnica, multimedia e software di progettazione, per continuare a custodire e valorizzare il nostro patrimonio culturale anche nel terzo millennio. L’edizione 2024 ha visto consolidarsi la partnership tra il Salone del Restauro e Assorestauro, l’associazione italiana per il restauro architettonico artistico, urbano, che ha contribuito ad arricchire la manifestazione con un programma convegnistico di alto livello. Lo spazio targato Assorestauro è stato animato dalla presenza delle aziende associate che hanno portato a Ferrara prodotti, materiali, attrezzature e tecnologie e illustrato best practice di un modello unico al mondo.
“Siamo molto felici di come si è svolto il Salone quest’anno e anche di come è stata realizzata la Restoration Week. Da parte delle aziende associate c’è stata un’alta partecipazione sia nell’area espositiva sia all’assemblea dell’associazione durante la quale sono emerse visioni, strategie e intenti comuni per il futuro. I nostri soci hanno proposto stand e contenuti innovativi, di alta qualità e soprattutto in grado di coinvolgere attivamente il pubblico della Fiera”, il commento del Consiglio Direttivo di Assorestauro. Attiva e sempre più fondamentale la collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Agenzia ICE, grazie alla quale hanno partecipato alla manifestazione, durante la Restoration Week, oltre 50 delegati provenienti da 16 Paesi. In uno spazio B2B realizzato ad hoc, i rappresentanti di Albania, Arabia Saudita, Azerbaijan, Bulgaria, Giordania, Iran, Israele, Kosovo, Libano, Libia, Marocco, Mozambico, Stati Uniti, Turchia, Ucraina e Uzbekistan, hanno confermato la crescente attenzione al recupero del proprio ‘cultural heritage’ e guardano all’Italia come centro di eccellenza del mondo del restauro e della conservazione dei beni culturali. “Le delegazioni invitate dagli uffici ICE in diversi Paesi hanno offerto un contributo significativo all’internazionalizzazione del Salone di Ferrara, interagendo nel corso di incontri programmati e di altri realizzati sul momento, con gli espositori e i visitatori” – ha ossservato Matteo Masini, Dirigente Ufficio beni di consumo di ICE Agenzia – Particolare attenzione è stata dedicata al collegamento con la Fiera Heritage di Istanbul, alla presentazione del centro di Formazione in Uzbekistan di prossima apertura e ai progetti di ricostruzione e in Ucraina”.
Tra le prestigiose presenze la partecipazione del MiC – Ministero della Cultura che, con uno spazio espositivo di 400mq e un’area convegnistica dedicata, ha visto la partecipazione di musei, istituti, direzioni e soprintendenze italiane. Nell’area del Ministero, tre giorni di workshop e laboratori didattici per centinaia di ragazzi, oltre a sessioni di approfondimento per potenziare saperi e conoscenze degli operatori. Di grande rilievo e autorevolezza è stato l’intero programma convegnistico, riflesso autentico e puntuale delle tematiche e delle soluzioni che ruotano attorno al settore. Si sono affrontate questioni cruciali, dalla digitalizzazione dei beni culturali alle nuove emergenze, come terremoti e cambiamenti climatici, passando per l’importanza strategica della sostenibilità e dell’efficientamento energetico. A livello regionale anche l’Emilia-Romagna ha organizzato una serie di attività sulle sfide future della conservazione, volte a valorizzare il patrimonio culturale locale, offrendo la possibilità di conoscere le eccellenze artistiche e storiche del territorio. Restando in regione, particolarmente apprezzato il convegno sulla presentazione del Progetto Castello Estense a cura della Provincia di Ferrara, dall’intervento di miglioramento post sisma 2012, al progetto di rifunzionalizzazione degli spazi museali. Il Salone Internazionale del Restauro dà appuntamento dal 14 al 16 maggio 2025 con la XXX edizione.