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Economia, Conservazione, Tecnologie e Valorizzazione

Il Restauro del terzo millennio: a Ferrara Expo scenari e prospettive del settore

Il Salone internazionale del Restauro, evento di riferimento a livello mondiale per i Beni Culturali e Ambientali, si è aperto all’insegna di un’offerta articolata e di qualità, guidata da sostenibilità, digitalizzazione e internazionalità.
16 Paesi esteri presenti e 50 delegati in visita a conferma del ruolo centrale dell’Italia nel settore.
Oltre 100 gli espositori e più di 80 appuntamenti formativi tra convegni, workshop e laboratori.

Ferrara, 15 maggio – Si è aperto questa mattina a Ferrara Expo il Salone Internazionale del Restauro, appuntamento di primo piano in Italia e all’estero per i Beni Culturali e Ambientali.
Con una proposta culturale e un’area espositiva di prestigio e interesse, Restauro 2024 propone una tre giorni dinamica e funzionale, dove l’intera filiera può condividere conoscenze, raccontare processi, scoprire materiali, tecnologie e soluzioni per un futuro sostenibile, efficiente, digitale e integrato per l’intero comparto.
Il taglio del nastro e il saluto di benvenuto ha visto la partecipazione del presidente di Ferrara Expo, Andrea Moretti e dell’Assessore al Bilancio del Comune di Ferrara, Matteo Fornasini. Al loro fianco sono intervenuti: monsignor Giancarlo Perego; monsignor Jean-Marie Gervais, Prefetto coadiutore del Capitolo della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, presidente Ass. e Fondazione Tota Pulchra; Matteo Masini, direttore Ufficio Beni di Consumo ICE Agenzia; Paolo Calvano, assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna; Alessandro Ippoliti, direttore del Dipartimento di Architettura e Prorettore al Patrimonio Architettonico di Unife, membro esperto della Commissione permanente per la tutela dei monumenti storici e artistici della Santa Sede; Nicola Berlucchi, vice-presidente di Assorestauro.

DIGITALE, INNOVATIVO E SOSTENIBILE: IL RESTAURO DEL TERZO MILLENNIO
Crocevia dinamico e stimolante in cui interagire e mettere a fattor comune know-how ed esperienze, il Salone Internazionale del Restauro ha preso il via con gli Stati Generali del Restauro. Durante la tavola rotonda Il restauro nel terzo millennio, scenari e prospettive è emersa con forza l’importanza strategica del settore, che assume oggi più che mai un ruolo fondamentale soprattutto nell’ambito della transizione energetica e nella promozione della sostenibilità nelle città, nei centri storici, nei borghi e nel patrimonio architettonico complessivo. Un impulso decisamente rilevante che rafforza le imprese della filiera, generando un aumento delle attività e aprendo la strada a nuove opportunità: sfide significative che richiedono l’attenzione di esperti e istituzioni.
In quest’ambito l’Italia si conferma faro di eccellenza e tradizione: indiscusso il suo ruolo cruciale nel conservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale mondiale. Tuttavia, in un’epoca in cui l’innovazione è il motore del progresso, anche il settore del restauro si trova a far fronte ad aspetti sempre più decisivi per la crescita, a partire da digitalizzazione, innovazione e sostenibilità.
La digitalizzazione offre strumenti senza precedenti per la conservazione e la riproduzione fedele delle opere d’arte: dalla scansione laser alla Bim, queste tecnologie consentono di catturare ogni dettaglio di un’opera, preservandola anche virtualmente per le generazioni future. L’integrazione di sistemi digitali nel processo di restauro non solo aumenta l’efficienza, ma anche la precisione e l’accuratezza delle operazioni, garantendo interventi meno invasivi e più rispettosi dell’opera originale.
Di pari passo la sostenibilità è ormai diventata imperativo categorico, e anche il mondo del restauro non fa eccezione. È sempre più fondamentale adottare pratiche e materiali eco-friendly, riducendo l’impatto ambientale delle operazioni di conservazione e ripristino. Dalla selezione di solventi non tossici alla promozione di processi a basso consumo energetico, ogni passo verso la sostenibilità contribuisce a preservare non solo le opere d’arte stesse, ma anche l’ambiente in cui viviamo.
L’Italia ha una ricca tradizione nel restauro, ma per mantenere il suo ruolo di punto di riferimento nel mondo, deve continuare ad abbracciare i valori che l’hanno resa celebre: competenza, senso critico, conoscenza e approccio meticoloso. Per potenziare ulteriormente il ruolo del restauro in Italia e nel mondo, è essenziale un impegno concreto da parte delle istituzioni, con l’auspicata attivazione di politiche che semplifichino l’iter burocratico, favoriscano l’adozione di nuove tecnologie e pratiche sostenibili, riducano la complessità decisionale e forniscano incentivi finanziari. Solo attraverso un partenariato solido tra il settore privato e le istituzioni pubbliche sarà possibile per l’Italia mantenere un ruolo di guida nel campo del restauro, continuando nel contempo a valorizzare il suo straordinario patrimonio culturale.
Output simile è uscito dall’incontro pomeridiano Il restauro e le sfide della contemporaneità: il contesto europeo a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Restauro 2024. L’appuntamento ha sottolineato la necessità di un confronto disciplinare su scala internazionale al fine di tracciare lo stato dell’arte in merito alla condivisione di intenti teoretici e operativi. Una condivisione che pare essersi attenuata negli ultimi decenni, sulla scorta di accadimenti sociali, economici e politici portatori di formulazioni sempre più diversificate del concetto di patrimonio e percezioni pluralistiche della disciplina. Durante il dialogo tra le parti è emerso con forza l’obiettivo di confrontare le politiche di conservazione e le prassi operative in uso nei Paesi europei e di porle a confronto con gli sviluppi teorici e pratici del restauro in Italia, con l’intento di allargare lo sguardo agli altri continenti in vista di iniziative future.
A caratterizzare la giornata iniziale anche il Focus Ucraina che, organizzato da Assorestauro, ha rappresentato un’importante iniziativa per esplorare i lavori di restauro già in corso in un Paese ancora travolto dal conflitto: un rilevante passo avanti nell’ambito della collaborazione internazionale per la tutela del patrimonio storico-culturale, che ha coinvolto direttamente l’Amministrazione Statale della Regione di Leopoli e la Kreatyvna Fabbrica Viktoriya. Attraverso l’analisi approfondita e le testimonianze dirette, Focus Ucraina ha offerto una piattaforma preziosa per esplorare i lavori di restauro già avviati in un contesto così complesso e delicato. Le sfide incontrate nel preservare e ripristinare il patrimonio artistico e culturale di un Paese ancora in fase di ripresa rappresentano una call to action per la comunità internazionale.
L’incontro si è posto come catalizzatore per la collaborazione e il coordinamento tra professionisti del settore, istituzioni pubbliche e organizzazioni non governative: uno sforzo congiunto essenziale per fornire un supporto alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale ucraino, che rischia di essere irrimediabilmente danneggiato o distrutto. Focus Ucraina dimostra che il restauro è impegno sociale e umanitario: attraverso la condivisione di conoscenze, risorse e buone pratiche, si può contribuire in modo significativo alla ricostruzione e alla rinascita di comunità colpite da eventi traumatici, preservando al contempo la memoria storica e culturale di intere nazioni.

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